"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

martedì 17 giugno 2008

PLAN DE CORONES 2273mslm


In occasione della 16° tappa del Giro d’Italia, sono andato a provare il Plan De Corones.

Purtroppo, non mi è stato possibile affrontarla tutta d’un fiato, perché mi sono dovuto fermare, due-tre volte, diciamo per questione di organizzazione Giro d’Italia. Inoltre non ho potuto verificarla fino in fondo, essendo gli ultimi 300m interdetti agli spettatori.

Però mi sono fatto un’idea, in vista del Giro delle Dolomiti, nel quale verrà riproposta la cronoscalata, e dove mi auguro di poterci essere.

Altimetria [gazzetta.it]

Da come si può intuire, i primi 2,5km sono facili, facili. La salita vera, praticamente inizia al primo tornate verso sinistra, dopo il Bivio; da qui le pendenze per 1,5km sono ancora abbordabili. È dal 4° al 7° km che la salita si fa veramente dura. Già qui il 34x25 potrebbe non bastare. Dipende dalla gamba ovvio. Fortunatamente, prima di affrontare il tratto sterrato ci sono circa 500m che ci permettono di respirare.

Il tratto sterrato inizia, al km7,5, all’altezza del Passo Furcia: bisogna girare a sinistra (non proseguire diritti), e dopo 30-40m finisce l’asfalto. Subito al primo tornante sterrato inizia uno dei tratti più duri della salita: circa 100-200m al 20% , ed è proprio qui che mi sono messo per vedere il passaggio dei pro con mio fratello.

Successivamente la strada entra nel bosco e sale in maniera discontinua, alternando tratti difficili, a tratti più semplici. Questo fino a 3km dalla vetta, quando la strada esce dal bosco, ed è praticamente pianeggiante (circa 1km). In questo tratto consiglio di respirare, e di sciogliere le gambe, in vista degli ultimi 1600m, che sono terribili.

Una curva secca a sinistra, e la strada che si arrampica su per la montagna: le pendenze superano il 20%.Per fortuna, dico io, anche questo tratto non è continuo, ma l’ho suddiviso in 3 trance, duri, e due brevi tratti che permenttono di respirare un poco. E’ chiaro che se arriva sotto questo tratto già al limite, è difficile non mettere piede a terra: il problema è poi la ripartenza, visto che non c’è nulla a cui appoggiarsi.

In conclusione, pensavo che questa salita fosse più difficile: chiaro, non è facile, ci sono punti in cui le pendenze sono veramente aspre, però anche vari punti in cui si può respirare. Questo soprattutto nel tratto sterrato, dove ho notato che i punti difficili sono in prossimità dei tornanti, ma poi ti fa respirare. Tra l’altro, lo sterrato era in perfette condizioni, sembrava quasi asfaltato, tranne che nel chilometro pianeggiante dopo il bosco, che era messo maluccio…

Io ho usato il 34x25, e penso si può scalare con questo rapporto: l’unico problema è nei tratti sterrati in forte contropendenza, dove, con questo rapporto, bisogna alzarsi sui pedali, e la ruota posteriore potrebbe “sbrisigare”. Infatti Contador il furbacchione ha usato un rapporto agilisismo, per non incorrere in questo problema, a differenza di Ri

ccò. Nel complesso tranquillamente percorribile con la bdc; l’unica avvertenza, è nel caso di strada bagnata, in quanto la bici si sporca molto, e bisognarà lavarla per benino…

dettaglio salita [gazzetta.it]

il primo tratto sterrato duro dove ho visto il passaggio dei pro.

Passo Furcia: Tornante dove iniza lo sterrato.

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