"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

martedì 2 settembre 2008

Resoconto France 2008

[Monza, 01.09.2008] Tra trasloco, e mancanza di collegamento in ternet a casa, solo ora riesco a scrivere un "breve" resoconto di questi cinque indimenticabili giorni, passati in bdc sulle mitiche strade del Tour de France, in compagnia di Leonardo, che ha accolto da subito e con tanto entusiamo questa faticosa avventura.

Il primo giorno scaliamo l’Alpe d’Huez e Col de Sarenne. L’Alpe d’Huez, avendo l’albergo proprio ai piedi dela salita, la facciamo da freschi; mentre salgo sono letteralmente intrigato da questo mito, cerco di immaginare cosa può provare un corridore in fuga a farla con tutta la gente intorno, cosa praticamente impossibile! E’ veramente affascinante perchè, ogni metro di asfalto è coperto di scritte dei tifosi, e se si alza la testa verso la montagna si vede la strada che lentamente si arrampica e che si deve percorrere, ho i brividi al solo pensiero... ti viene voglia di tirare, anche perchè le pendenze sono tutt’altro che proibitive, e riesco a resistere a 3km dalla vetta...
Di tutt’altro genere il Col de Sarenne, immerso nel verde, lontano dal fragore del Tour, ma molto più spettacolare da un punto di vista panoramico. Noi lo abbiamo fatto dal versante facile, dall’Alpe d’Huez, che dopo qualche saliscendi, per raggiungerlo bisogna farsi circa 3km. Molto più interessante il versante da noi affrontato in discesa, da fare in salita. Probabilmente tecnicamente più difficle da affrontare dell’Alpe d’Huez, sia per lunghezza che per pendenze, ma la strada è troppo stretta per il passaggio della Carovana del Tour.
Totale: 51km e 1515m di dislivello.

La seconda giornata prevede la partecipazione al Memorial Pantani. Visto che i fenomeni ci hanno fatto partire dalle Deux Alpes alle 8.00 di mattina, io e gli altri temerari, un centinaio, eravamo letteralmente congelati alla reale partenza a Freney d’Oisans. La gara si è fatta dura sin dal primo colle, il Col d’Ornon. Già qui i milgiori se ne sono andati. Sul Col de Parquetout, il “Piccolo Mortirolo”, si è scatenata una bagarre fra me ed un altro paio di corridori, che ho iniziato a pagare prima sul Col de la Morte, poi sul falsopiano per raggiungere Rochetalle. Da qui iniziavano gli ultimi 50km con più di 2000m di dislivello, una mazzata insomma. Infatti sia l’ascesa verso Huez, che la successiva da La Garde verso Auris (un costone infinito con un bellissimo panorama) le ho fatte per inerzia sotto il sole battente. Poi giunto a Freney d’Oisans dopo un terzo breve ma intenso strappo, inizia l’ascesa verso Les Deux Alpes: con già 171km nelle gambe!
Me ne sono fregato della stanchezza, dei possibili crampi, di quello che mi aspettava nei giorni successivi, e l’ho fatta a tutta! In 39’ ho coperto gli ultimi 10km di salita, e non potete immaginare con quale soddisfazione. L’accoglienza all’arrivo è stata grandiosa, inaspettata, visto che il primo era arrivato da un’oretta abbondante, ma siamo in francia, il paese del ciclismo quindi mi aspetto questo ed altro. Inoltre all’arrivo ho avuto anche l’onore di conoscere la mamma di Marco Pantani....
Alla fine sono venuti fuori 181km, 4650m di dislivello.

Il programma della terza giornata è il Giro delle Marmotte, orfano dell’Alpe d’Huez, per due motivi, principale il successivo trasferimento a Crillon-le-Brave, il secondo per “alleggerire il programma intenso”.
L’ascesa alla Croix de Fer è interminabile e discontinua, offre ottimi panorami, l‘affrontiamo con calma, chiaccherando. Il Télégraphe mi va indigesto: fa caldo, non riesco a spingere, e funesti pensieri mi occupano la mente, quindi, manco riesco a tenere il ritmo di Leo, che sale tranquillo. Il Galibiér, racconta un’altra storia, o meglio, decido di prenderlo di petto. E’ pericoloso, però mi rendo conto che è l’unico modo per arrivare in cima, senza naufragare prima. I primi chilometri tutto bene, ma le difficoltà iniziano a 8km dalla vetta sul tratto duro. Anche qui però sono rapito dal fascino da Tour, dai panorami, dall’impresa del Pirata del 98, e la stanchezza passa in secondo piano. Il rientro verso Bourge d’Oison è velocissimo, nonostante forte vento contrario che incontriamo scendendo dal Lautaret. All’arrivo, testa e gambe mi dicono che sono pronto per fare la Marmotte 2009...
In totale 166km, 4000m dislivello

La quarto giorno c’è in programma il brevetto “Club Cinglés du Mont Ventoux”. Le ascese affrontate in successione sono dai versanti da Bedoin, Malaucene e Sault. Inutile dire, questa montagna mi è rimasta nel cuore! È la semplice conseguenza dopo averla scalata per tre volte. E’ stata una giornata bellissima, calda, ma non troppo, io e Leo ce la siamo proprio goduta. La partenza al fresco di prima Mattina, con la curiosità nel cuore. La ripartenza da Malaucene, dopo un ottimo sandwich e cola, e con la sottile paura di andare in crisi per il caldo, e la stanchezza accumulata nei giorni precedenti. E l’ultima ascesa da Sault, dopo un’altro ottimo sandwich, tirata, con entusiasmo, sia perchè i primi chilometri sono abbastanza facili, sia perchè vedavamo l’obiettivo, la possibilità di raggiungerlo e lo volevamo, il prima possibile.
Scendendo verso Bedoin, dopo la terza ascesa ero commosso. Non tanto per il brevetto in se, del resto è come un GF, ma per la particolarità del luogo. Alla fine saranno 139km per 4290m.

Il quinto ed ultimo giorno, prevede la scalata all’Izoard. Credevo fosse una salita più dura. Non che non lo sia, anzi, però il tratto difficile si riduce a 14km, dal bivio con il colle dell’Agnello. La prima tratta, da Guillestre, è bella solo da un punto di vista ambientale, ma è lunga, 17km. Poi l’ascesa vera e propria. Ero sicuramente stanco, pensvo di arrivare cotto, invece, ancora una volta mi sono dovuto ricredere. Qualche km prima del bivio io e Leo abbiamo raggiunto un ragazzo (francese o tedesco), che sembrava pedalare bene. Abbiamo iniziato la salita insieme a lui. Praticamente, mi sono francobollato alla sua ruota, e non l’ho mollata fino alla cima. Vi assicuro andava su bene. Anzi ogni tanto mi “divertivo” a mettergli la ruota davanti. Bè il quinto giorno con più di 500km e 14000 m di dislivello mi sono sciroppato l’Izoard in 59’.
Siamo quindi sensatamete rientrati all’auto ridiscendendo diretti a Guillestre, visto il vento che c’era.
Totale 63km 1470m dislivello.

Che dire, una bellssima vacanza, un pò faticosa, ma che rifarei subito da domani, senza cambiare nulla. Ringrazio ancora Leo, che è stata un'ottima compagnia: 600km percorsi, 16000m di dislivello in 27h di bici insieme...


Alcune foto: http://picasaweb.google.com/MrFlain21/France2008

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