"Il segreto è fare tutto come se vedessi solo il Sole. Elisa"

martedì 31 agosto 2010

Totali Agosto 2010

Speravo in questo mese di raggiungere i 2 mila km in un solo mese. Non ci sono riuscito. Prima la sfortuna, la giornata di acqua sulle dolomiti, poi il mio fisico, che in alcuni giorni, mi ha detto che era meglio dormire piuttosto che massacrarsi su qualche giro ad alta densità altimetrica.
Mi spiace anche non essere riuscito a fare lo Stelvio ed il San Marco, che negli ultimi anni erano due tappe fisse in questi mesi estivi.
Nonostante ciò sono soddisfatto, e penso di essere abbastanza allenato per affrontare al meglio le ultime gare di coppa lombardia, che ormai sono alle porte: GF Colnago e GF Polti.


Ed ecco i numeri di agosto:

19 uscite
1.667 km
26.400 mt dislivello.

Da inizio anno:

109 uscite
9.022 km
117.000 mt dislivello


lunedì 30 agosto 2010

Giro Dolomiti 2010 - Gardeccia



Inizio Cronoscalata Gardeccia: con la maglia ciclamino nei primi 10".
Grazie Cristina per il video!

Estate 2010: Siamo agli sgoccioli...

Stamane sveglia con calma, molta calma. Non ho fretta, non devo andare a lavorare.
Colazione, giro al parco con il cane, e poi un buon caffè, ad accompagnare questa prima navigata settimanale.

Mi sento un privilegiato, il mondo fuori ha ripreso il tram tram quotidiano, il primo vero giorno lavorativo dopo il grande rientro dalle ferie. Per me, invece, si prospetta ancora una settimana di tregua. Ho avuto un problema ad un occhio, fortunatamente siamo già in fase di guarigione, e quindi mi posso rilassare e preparare con calma alla gara di Domenica.

Ormai anche questa estate è alle battute finali. E' vero che tecnicamente finisce il 21 settembre, ma già in questo weekend l'atmosfera era diversa...

Sicuramente una bella estate, che ricorderò piacevolmente per tutta la vita, sono successe un sacco di belle cose, in campo ciclistico e non solo. La cosa bella è che, nonostante il lavoro, sono riuscito a rilassarmi, e me la sono proprio goduta, come non succedeva da tempo.

Da sempre, mi piace associare la musica ad un determinato periodo o evento. E' chiaro che l'evento clou ciclistico dell'estate è stato il Giro delle Dolomiti, un giro davvero speciale, nel suo insieme.
E queste sono le canzoni che mi hanno accompagnato in questa avventura, e che quando un domani risentirò, mi riporteranno inevitabilmente, ai luoghi, alle persone, alle situazioni...


I mondiali di calcio non c'entrano nulla, manco li ho visti...







Un pò di cattiveria...


sabato 28 agosto 2010

Test in Valcava

Che non sia un periodo semplice lo sapevo, mi sento un pò stanco.
Oggi sono uscito, non con una vera voglia di pedalare. Ho pure ascoltato della musica cosa inusuale per me.
Mi sono diretto immediately a Torre de Busi. La giornata è bellissima, calda ma non afosa, la Valcava sullo sfondo è invitante. 

Dal bivio parto a forte. Voglio vedere cosa riesco a fare. All'inizio ho ottime sensazioni, e la gamba sembra girare. Arrivo all'abitato di San Marco, e comincio a cedere. Mi puzza. 
Ai piedi del muro sono già in ritardo di 1 minuto. Male, spero ancora di riuscire a cambiare ritmo, ma sul muro rimbalzo letteralmente. Gambe vuote. Giornata storta, spero. 
Solo il mio orgoglio impedisce di girare la bici e scendere. In cima ci voglio arrivare comunque. E ci arrivo, lentamente, godendomi il panorama e senza pensare ad altro.
L'ultimo km lo faccio insieme ad un ragazzo della val seriana. Si era già fatto un botto di salite, ed era venuto a provare questo versante della Valcava. 

Quindi, dopo un paio di foto, giro la bici e scendo lentamente. Con un occhio solo non è il massimo. 
Rientro passando da Monte marenzo. 

Alla fine mi faccio 93km e 1560mt dislivello. Andatura bassa. Mi sento un pò stanco.
Questo ero un test per vedere la mia condizione, e faccio finta di non averlo fatto. 

Ora mi sono programmato una settimana di scarico e incrociamo le dita per domenica...

giovedì 26 agosto 2010

Sistema Trattamento Acqua

L'acqua è un elemento fondamentale per la nostra esistenza: il nostro corpo è costituito per il 70% di acqua!

• Trasporta le vitamine idrosolubili essenziali (es. vitamina B e C) e altre sostanze nutrienti (es. proteine, sali minerali) indispensabili per un corretto funzionamento di cellule, tessuti e organi
• Inumidisce gli occhi, la bocca, le cavità nasali, aiutando gli organi a funzionare correttamente e mantenendo il benessere fisico
• Aiuta a regolare la temperatura corporea mantenendo fresco il corpo quando fa caldo e isolandolo quando fa freddo
• Permette alle cellule del nostro corpo di mantenere intatta la loro struttura e trasporta ossigeno alle cellule.
• Migliora la concentrazione e i tempi di reazione. L’acqua funge da ammortizzatore tra gli organi, assorbe gli urti
• E’ un ottimo lubrificante per le articolazioni
• Lava i reni eliminando le sostanze tossiche
• Mantiene l’equilibrio elettrolitico e aiuta a controllare la temperatura e la pressione sanguigna.

...E'Per questo bisogna essere certi di bere della Buona acqua

Di seguito alcuni dati tecnici di un sistema di trattamento, che utilizzo da qualche anno (anche in vacanza!) con cui trovo benissimo, che mi ha anche risolto il noioso problema di acquistare l'acqua al supermercato e i voluminosi rifiuti...

eSpring™ Sistema per il trattamento dell'acqua




Otto ragioni per scegliere il Sistema per il Trattamento dell'Acqua eSpring

1)Acqua più pulita, più limpida, di sapore più gradevole.
Migliora notevolmente il sapore, l’odore e la limpidezza dell'acqua.

Si tratta di fattori evidenti, facili da comprendere e da apprezzare.
2)Migliore qualità dell'acqua.
Rimuove particolato, cloro, piombo e alcuni composti organici volatili (COV), oltre a distruggere i batteri trasmessi con l'acqua.
3)Risultati garantiti.
Tutte le prove cui è stato sottoposto il Sistema per il Trattamento dell'Acqua eSpring sono state eseguite da un laboratorio italiano indipendente riconosciuto dalle autorità competenti; il prodotto è stato inoltre approvato dal Ministero della Salute.
4)Una tecnologia unica, molto avanzata.
Il Sistema per il Trattamento dell'Acqua eSpring è il primo che riunisce la tecnologia brevettata del filtro al carbone e della lampada a raggi UV, utilizzando un avanzato monitoraggio elettronico
5)Il supporto di anni di ricerca.
Il Sistema per il Trattamento dell'Acqua eSpring è il risultato di 20 anni di ricerca
nella tecnologia per il trattamento dell'acqua. Il sistema è stato progettato
e sviluppato dai nostri tecnici e scienziati con all'attivo oltre 270 brevetti di trattamento approvati o in attesa di concessione in tutto il mondo.
6)Maggiore praticità.
A differenza dell'acqua in bottiglia o dei filtri a brocca, il Sistema per il Trattamento
dell'Acqua eSpring può fornire l'acqua necessaria ogni giorno per bere
e cucinare a una famiglia media – direttamente dal rubinetto al momento del
bisogno.
7)Meno manutenzione.
Il Sistema per il Trattamento dell'Acqua eSpring può fornire la quantità di acqua
sufficiente per una famiglia di sei persone per un anno intero – pari a
complessivi 5000 litri – prima che sia necessario sostituire la cartuccia del filtro.
8)Maggior valore. 
Pur garantendo ottime prestazioni e grande praticità, il istema per il Trattamento dell’Acqua eSpring costa effettivamente di meno di altri sistemi.

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Disponibile in 2 modelli:
Con rubinetto ausiliario (va installato nel mobile sotto il lavello e permette di avere un rubinetto dedicato all'acqua trattata)
Con rubinetto esistente (si installa sul miscelatore viene posizionato di fianco al lavandino e non occore effettuare nessun lavoro di installazione)









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Nutrilite & Milan Lab

mercoledì 25 agosto 2010

Crocedomini - Baremone - Maniva

Da 2010.08.23 - Crocedomini
Un giro veramente affascinante, non c'è solo la salita in menù, anche alcuni tratti in sterrato, che riportano indietro nel tempo, ai tempi del ciclismo epico. Per l'itinerario ho preso spunto da quello descritto dal mio amico Gabri sul suo blog ed ho semplicemente aggiunto l'ascesa al Crocedomini, che non avevo mai fatto.
Per questo giro mi sono scelto una compagna, Barbara, che ho conosciuto al Giro Dolomiti, anche lei un'amante della montagna e delle salite.

Il Crocedomini
Siamo partiti da Piancogno, per fare qualche km di riscaldamento, prima di iniziare l'ascesa al Crocedomini da Breno. Presa dal centro del paese, subito un bel tratto in doppia cifra. Sono rimasto piacevolmente colpito da questa salita, da subito un pò selvaggia. E molto lunga 20km, a parte il tratto iniziale (facilmente evitabile partendo dal bivio principale), non presenta mai pendenze proibitive, ed è molto poco trafficata. E negli ultimi km, offre anche qualche scorcio di panorama interessante. Da questo punto di vista è sicuramente più interessante il versante da Bagolino.

Monte Baremone
Quindi una volta scesi verso al lago d'Idro dopo pochi km, prima di entrare nel paese di Anfo, ecco il bivio verso il Monte Baremone (e Passo Maniva).
In pratica una strada secondaria, anche questa poco battuta, e selvaggia. Prima parte scoperta (sotto il sole battente), poi si entra nel bosco, per uscirne nell'ultimo tratto. C'è un'unica fontanella a 3km dalla fine.
Da un punto di vista tecnico è una salita molto interessante, dura, non molla mai, e con qualche tratto nel finale in doppia cifra.
La fine è contraddistinta dal rifiugio.

Monte Baremone - Passo Maniva
Dal rifugio si può proseguire verso il Passo Maniva, che dista 9km, due di sterrato.
Poco prima del tratto sterrato, si arriva ad un punto, prima della galleria, veramente affascinate, a strapiombo sulla valle sottostante, dove sulla destra si intravede il Passo Maniva, e in fondo, molto in fondo, si vedono dei Ripetitori, che poi scopro essere a metà strada tra il Maniva e il Crocedomini. Ci fermiamo a fare qualche foto, inevitabile.
Subito dopo la galleria, inizia il primo tratto in sterrato di due km. E' da fare con molta cautela, non è tenuto benissimo (in questo momento ho rimpianto di non aver usato il muletto, ma almeno ho le ruote vecchie).
A fine sterrato c'è una "salitella" abbastanza dura, ma fortunatamente breve. Poi discesa fino al Passo Maniva, che a dirla tutta non è che mi sia piaciuto più di tanto.

Pso Maniva - Crocedomini
Dal Maniva al Crocedomini sono 17km, di cui 8 sterrati.
I primi 9, sono tutti asfaltati, ed in salita, in alcuni tratti anche difficili. La stanchezza si fa sentire, probabilmente dovuto anche dalla quota. Siamo intorno ai 2000. Anche qui panorami offerti sono veramente spettacolari. La fine della salita è in corrispondenza dei ripetitori (di cui accennavo prima). Poi inizia un primo breve tratto sterrato (1km), quindi una discesa asfaltata, alla fine della quale, ci ritroviamo negli ultimi 6km quasi tutti pianeggianti sterrati. Verso la fine c'è un tratto in salita, per poi scendere verso il passo Crocedomini. Questo sterrato è in buone condizione, ma bisogna sempre prestare particolare attenzione, e le velocità è sempre molto bassa. Devo dire che non finisco mai e snervano un pò.

Finalmente arriviamo al Crocedomini, senza intoppi, e ci possiamo godere la lunga discesa verso Breno.

Un giro che merita di essere affrontato almeno una volta nella vita, che così come l'abbiamo fatto noi, sono quasi 130km, e 3700m dislivello. La mia compagna di viaggio si è comportata egregiamente, non avevo dubbi in proposito. Si è limitata ha tirami qualche accidenti nei tratti in sterrato...
Ecco a questo proposito consiglio di usare non usare la bici ammiraglia, tanto qui le medie e tutto passano in secondo piano.


domenica 22 agosto 2010

Ricognizione GF Colnago

Da 2010.08.22 - Ricognizione Colnago


Per prima cosa voglio ringraziare Andrea, alias Bart651838, che ci ha fatto da guida su tutto il percorso, e ci ha offerto un succulento servizio post giro, doccia e pranzo. Grazie di cuore, anche a tutta la gentilissima famiglia.

In bici siamo partiti all'ombra del Castello di Rivalta, Io, Gabriele ed Andrea. Per giungere sin qui in auto, in pratica abbiamo percorso tutta la prima parte della GF: consiglio in gara, è bene stare al centro della carreggiata, ai lati l’asfalto è rovinato e ci sono molte buche.

Partiamo molto tranquillamente, e ci permettiamo anche una pausa caffè nel centro di Agazzano. Da qui la strada comincia a salire, e fino a San Gabriele, si susseguono leggeri saliscendi.

A San Gabriele, inizia la salita che porta al passo Caldarola 12,5km.
L’inizio della salita rispetto le edizioni è differente, non si fa più l’inaspettato strappo sulla destra, ma, 50m dopo, si gira sulla sinistra, ed è decisamente più dolce. Si tratta di una classica salita collinare, che alterna strappi duri, a tratti più dolci, a volte anche in discesa. Al momento dopo 2-3km c’è un tratto di 50mt dove la strada è un brutto sterrato, speriamo venga sistemata entro la gara. Dopo Casa Zucconi, la strada si ricongiunge con il vecchio percorso, e dopo Casa Paradiso in pratica la salita lascia posto a un lungo tratto di in buona parte pianeggiante di circa 2km dove ci si può alimentare.
Lo consiglio, perchè la sucessiva discesa (11km) è molto tecnica, stretta e ci sono un pò di buche. Meglio essere concentrati.

Da Mezzano a Perino ci sono circa 6km di strada stale larga agevole, meglio stare coperti.
Qui c’è ristoro, e bivio medio-lungo. I lunghisti girano a destra e dopo 900m di falsopiano, inizia l’attacco secco del Santa Barbara.
Questa salita la si può dividere in due tronconi: i primi 10km molto duri, pendenze spesso in doppia cifra, ma che per fortuna ogni tanto vengono alternati da tratti più agevoli.
Dopo questi 10km inizia un tratto, a favore, anche in discesa, di 2,7km per poi riprendere a salire con decisione per altri 6,3km dove la “musica è sempre la stessa”. In totale sono 18,9km.
Secondo è meglio mangiare qualcosa nel tratto di pausa della salita, perchè anche la successiva discesa verso Perino non è affatto agevole. Inoltre dopo l’abitato di Pradovera, si entra in una stradaccia un pò dissestata. Dopo 13km di discesa, abbiamo un tratto di 2,6km prima di iniziare il passo del Cerro.

La salita verso il Cerro, inizia al ponte dopo il bivio. Da qui alla cima sono circa 10km di strada larga, e pendenze poco impegnative. Solo dopo casa Matteo c’è uno strappo duro, ma è breve. Poi sino allo scollinamento è poco più di un falsopiano. La successiva discesa è identica, veloce, alla “Valentino Rossi” come definito da Andrea.
Dalla fine della discesa a Ponte dell’Olio sono 12,6km, tratto veloce, meglio stare in gruppo.

Qui abbiamo uno strappo di 1,5km. Sarebbe stato bello che venissero confermate le voci che dicevano che l’arrivo sarebbe stato spostato qui, darebbe un senso a questa salita, e si potrebbe affrontare con calma i circa 30km che riportano a Piacenza.
Invece nulla, ci spacca le gambe inutilmente su questo tratto che si presenta con un bel cartello di pendenza sopra il 10%, per poi dover cercare di restare aggrappati al gruppo fino all’arrivo.

La nostra ricognizione finisce a Niviano, dove poi rientramo alle macchine.

Giornata afosa, come nel 2007, quindi credo ci sarà da soffrire.
Il percorso in parte me lo ricordavo, ma sono molto contento d'aver fatto la ricognizione, così so esattamente quello che mi aspetta e come comportarmi.
E poi ho potuto ammirare i bei panorami gentilmente offerti dall'Appeninno piacentino.

Le Prime due salite, non sono facili da interpretare, per via dei continui cambi di pendenza. Il Santa Barbara è tutt’altro che facile, in più fa sempre un caldo bestia e c’è poca vegetazione.
Sul Passo del Cerro, se si hanno ancora energire, si può fare una bella differenza. Poi dalla cima ci si può augurare di arrivare con lo stesso gruppo fino all’arrivo. Come già detto, lo strappo di Bagnolo, è troppo corto e lontano dal traguardo per pensare a chissà quale recupero.
Nel complesso il percorso è difficile: noi abbiamo percorso 129km e 2540mt dislivello.



domenica 15 agosto 2010

Ferragosto...

Ieri sera, ore otto e trenta, dopo una gustosissima piada pizza "Dalla Quinta" (Sant'Arcangelo di Romagna), si lascia la Romagna e si ritorna verso casa. Le vacanze sono terminate.
In terra Romagnola, come previsto, ho fatto solo un giretto di 70km. In compenso mi sono strafogato di Piadine... Volevo fare una ricognizione della GF di Cervia, che ho recentemente messo in programma, come ultimo atto agonistico di questa lunga e bella stagione. Ma dopo pochi km, le gambe mi hanno detto che era troppo impegnativo fare 100km e quasi 2 mila metri di dislivello. Quindi dopo Roncofreddo desisto ed inizio a girovagare senza meta nelle stradine tra Bellaria, San Mauro Pascoli e Cesenatico. Che pace, niente auto.

Stamane invece il triste rito del disfacimento delle valige. Ogni tanto saltava fuori qualcosa che inequivocabilmente mi riportava al Giro. Ancora negli occhi ho l'immagine di quei tornati immersi nella neve...


Oggi pomeriggio, mi sono concesso un'uscita nella vuota Brianza. Un pò insolita. Sono riuscito a mettere insieme 90km, cercando di schivare l'acqua, e ci sono parzialmente riuscito.
Le sensazioni erano decisamente migliori, rispetto a venerdì, ma è ancora presto per forzare, e almeno fino al weekend 21-22 agosto non prevedo di affrontare salite. Solo uscite tranquille.

Nel frattempo domani si ritorna al lavoro...

martedì 10 agosto 2010

Charly Gaul 2010

Link Album Foto

Con un velo di tristezza, si parte dalla fiera di Bolzano, per verso Trento. Qui siamo in centralissimo, in piazza del duomo. Un pò scomodo x la logistica scarico e bagagli, ma ottimo in vista della GF, perchè si parte dalla piazza centrale.

Per la prima volta condivido tutto il pre gara con la famiglia. Dalla colazione all'attesa della partenza in griglia.

La partenza come previsto è a tutta. Nulla a che vedere con l'andatura tranquilla del GDD. Mi sembra di stare bene, quindi decido di forzare. Poi, il gruppo, dopo aver visto le conseguenze di una brutta caduta, sembra rallentare e così riesco a riprendere fiato ed alimentarmi.

Finalmente ad Aldeno (45km) si sale. C'è molto "traffico", e cerco di salire piano e regolare. Devo ammettere che venendo da una settimana di cronoscalate, questo lento progredire di gruppo mi innervosisce parecchio, ma è meglio stare tranquilli, è ancora lunga.
La seconda parte di questa salita è molto bella, dopo Garmiga Vecchia, la strada si stringe ulteriormente, e si entra nel bosco. Se ne esce praticamente allo scollinamento.

Non ho ancora capito come sono messo. Passo da momenti in cui mi sento benissimo, ad atri dove mi sembra di fare troppa fatica.
Nella velocissima discesa verso Lasino, provo a recuperare su un gruppo avanti. Non è facile, in quanto è veramente veloce, zero tecnica. Solo a 100mt dal bivio, e dall'inizio del falsopiano ci riesco. Anche questa operazione mi costa qualche energia, sprecata quasi inutilmente, visto che poco dopo rientra anche un gruppetto dietro. Ma psicologicamente è meglio recuperare che essere recuperati.

Con questo gruppo arrivo praticamente ai piedi del secondo Bondone. La grossa difficoltà sta nel fatto che sono senza acqua, e i compagni e assistenti se ne guardano da dartene una sorsata. Per fortuna i ristori idrici sono "vicini". Sullo strappetto di Vezzano, capisco che sto benissimo, e mi preparo psicologicamente per l'ascesa finale.

Breve sosta al ristoro per rifornimento, musica nell'orecchio, e si parte a tutta.
La salita la prendo molto molto forte, a mo di cronoscalata. Non so se terrò per tutti i 16km, però mi dico, chissenefrega, io vado.

Terrò per tutti i 16km. Tempo ascesa 1h 08, ben 8 minuti in meno dello scorso anno.
Ufficialmente termino i 138km della GF in 5.16', (3 minuti in meno dello scorso anno con 7km in più!) e mi piazzo in 159a posizione. Missione compiuta, visto che mi auguravo di stare nei 200.

Ora finalmente un pò di riposo...




lunedì 9 agosto 2010

Giro Dolomiti 2010


...Eccomi! Scrivo dalla tranquilla riviera romagnola.
Innanzi tutto chiedo scusal per il silenzio di questi giorni, in cui mi sono totalmente estraniato, e tutto è divenuto secondario. Così è il Giro delle Dolomiti. Arrivi dallo stress quotidiano, e ti ritrovi catapultato in un'altra dimensione, di festa, di relax, che piano piano ti prende totalmente e che neanche la fatica, il caldo o l'acqua e il freddo riescono a scalfire.
Quest'anno, ho saggiamente programmato una settimana di decompressione al mare, ed evitare di rientrare subito nel tran tran quotidiano; un vero schiaffo ritrovarsi in ufficio il lunedì successivo, quando ancora nel cuore, nella mente e negli occhi, si hanno le cime frastagliate dolomitiche, immense distese verdi di filari di viti e meli, i centinai di compagni di avventura di circa 600km di strada percorsa insieme, le maglie gialle dei volontari dell'organizzazione del giro...
Anche in questa edizione ho conosciuto persone nuove. É diverso dalle GF tradizionali, dove appena si riesce a salutare e scambiare due battute veloce. Qui invece si può chiaccherare tranquillamente, e trascorrere piacevoli ore con chi si instaura in bel feeling.
Ma non è solo festa, e relax, c'è anche una forte e neanche tanto velata atmosfera agonistica, un nervosismo antecedente al tratto cronometrato appena percepibile, ma esistente. Ad esclusione della prima tappa, in questa fase sono sempre rimasto davanti, dietro la macchina apripista, fianco a fianco con i più forti. Bellissimo.
L'ho definito il “Giro delle Motivazioni Nascoste” e non solo da un punto di vista ciclistico. Come anticipato nei post precedenti, ero giunto qui con la semplice intenzione di fare km e dislivello, in vista di un settembre scoppiettante. Inizialmente solo pochi intimi sapevano del mio obiettivo, di provare ad entrare nei 100, perché non sapevo come effettivamente stavo, ed il è veramente alto, e non è facile. Potevo confidare solo nella mia attitudine alla tenuta a più giorni.
E difatti, dopo la prima tappa, pensavo fosse difficile raggiungerlo. Sui 19km del Giovo, ero salito forte, ma regolare, evitando fuorisoglia. Finisco 154° a 4' dal centesimo. Non mi scompongo, e il giorno successivo sul Duran, decido di forzare. La salita si addice alle mie caratteristiche e nel tratto centrale mi esalto, e riesco a salire a modo mio: forti progressioni altenrate momenti di recupero. Va decisamente meglio, 114° di giornata, scalo alla 132 generale ma sempre a 4' dal centesimo.
Il primo grosso scossone in classifica lo do sul Gardeccia (bellissimo contesto). Sono solo 6km ma duri da fare in apnea. La prendo a cannone, recupero nel tratto centrale, e riprendo forte gli ultimi 3km. Solo una leggera e comprensibile flessione negli ultimi 500m. Finisco 85°, e passo alla 118° in generale a soli 2' 40” dal centesimo. Ora ci credo ed il meteo fa il resto.
Cancellato il tappone del Sellaronda, si ripiega sulla salita verso Meltina, un'altra salita che mi si addice. Fatico un po' nei primi 5km, la prendiamo da freddi, poi però nei successivi 4,5km, sotto il diluvio, riesco ad alzare il ritmo ed mettere insieme un bel po' di progressioni: 106° di giornata, ma sarei 92° senza i colleghi del minigiro.
Il giorno dello Stelvio, non ho idea di come sono messo in generale, e la salita, causa neve, termina 7km prima, cambiando totalmente l'approccio. Si partirà a tutta, sperando ti tenere fino alla fine. E così sarà, almeno per me. Finisco 91° ed anche senza vedere la classifica generale aggiornata, ho la sensazione di essere nei 100. Questa sensazione verrà poi confermata al rientro della 6a tappa: un incredibile 93°!
Ovviamente sono molto molto contento di questo risultato. Sopratutto perchè non mi sono assolutamente preparato...
Anche questa volta torno a casa con un mare di belissimi ricordi, di sensazioni, di posti e di belle persone  con cui ho avuto la fortuna di condividere questa esperienza. Un grazie sincero a tutte le persone che mi hanno sopportato in questi giorni, e l'augurio di poter incrociare le proprie ruote sulle salite più belle del Mondo.
Per concludere: non so ancora quando, ma certamente tornerò.
La mia mente ciclistica sta già pensando a mitiche, lontane montagne selvagge, tra la francia e spagna...